Il futuro dell’energia? Le comunità energetiche
Articolo pubblicato lunedì 11 Ottobre 2021

Il futuro dell’energia nelle città di domani potrebbe passare da piccole centrali a “misura di cittadino”, in grado di generare benefici sia in termini ambientali che economici e sociali. È il grande tema delle comunità energetiche, associazioni tra cittadini, autorità locali o imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, fotovoltaico ed eolico in primis.

Se ne è discusso a City Vision Smart Energy & Building Forum (clicca qui per rivedere l’evento), terza tappa di City Vision, l’evento ideato da Fiera di Padova e Blum dedicato al futuro dell’intelligent city. Nel corso dell’appuntamento il panel sul tema della “Smart Energy e Smart Building” ha visto la partecipazione di Davide Albani, head of business unit Leitwind, Mauro Annunziato, direttore divisione smart energy di ENEA, Fabrizio Chiara, ceo & founder Sunspeker e Carla Mannetti, assessora Smart City del Comune dell’Aquila.

«In questo momento stiamo favorendo la produzione di rinnovabili rivolgendoci al singolo cittadino tramite incentivi» ha spiegato Mauro Annunziato. «Il punto non è solo produrre fotovoltaico, ma anche saperlo utilizzare, per evitare sprechi e perdite di efficienza. Da qui l’importanza delle comunità energetiche, dove il cittadino che produce energia in più la può condividere con il suo vicino. Su questo tema in Italia siamo partiti presto, prima di altri paesi, e ci sono già centinaia di progetti in corso che potranno diventare presto migliaia».  Ma il futuro delle energie rinnovabili nelle città passa anche attraverso soluzioni innovative come quelle di Sunspeker, startup torinese che realizza pannelli solari invisibili, in grado di integrarsi in ogni tipo di struttura, come nei grandi totem pubblicitari sulle facciate dei palazzi, o di diventare megaschermi digitali. 

Se nell’ambito delle comunità energetiche si parla ora per lo più di fotovoltaico, nuove opportunità si aprono tuttavia anche per l’eolico. «Con potenze installate superiori e allaccio all’alta tensione si permetterebbe a più famiglie di unirsi e ci sarà spazio anche per l’eolico, che può produrre una potenza elevata» ha sottolineato Davide Albani di Leitwind, azienda altoatesina che recentemente ha installato in Guadalupe un impianto innovativo di 6 turbine eoliche in grado di resistere ai cicloni caraibici. «Proprio per venire incontro ai bisogni di comunità ristrette, ma che potranno via via allargarsi, abbiamo sviluppato un prodotto di taglia medio piccola, con un’altezza di 30-50 metri che permette di produrre per le esigenze di centinaia di famiglie».

Domenico Lanzilotta

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