Comuni e multiutility insieme per i nuovi sistemi urbani intelligenti
Articolo pubblicato sabato 30 Ottobre 2021

Le città generano più del 70% di tutte le emissioni di Co2 e consumano il 78% dell’energia primaria di tutto il mondo. L’obiettivo è quello di renderle il più possibile “carbon neutral”, cioè a zero emissioni. Ma come? Una risposta sta nell’implementazione di infrastrutture urbane smart, di cui esistono già buone pratiche messe in campo da comuni e multiutility italiane.

Proprio della costruzione di sistemi urbani intelligenti in maniera integrata si è discusso a City Vision Smart Energy & Building Forum, il terzo appuntamento di City Vision, l’evento ideato da Fiera di Padova e Blum dedicato al futuro dell’intelligent city.

«L’obiettivo è quello di gestire il più possibile generazioni di energia localizzate, all’interno delle città, aumentando la quota di fotovoltaico e le possibilità di storage» ha sottolineato Alfredo Sbarra, head of Smart Building Project Development di Enel X nel corso del panel sul tema dello “Smart Planning”. «Sarà importante anche gestire la plusvalenza di energia, che può tornare in circolo all’interno del sistema urbano. L’utente non sarà più soggetto passivo che assorbe energia, ma attivo, producendo più energia elettrica di quella che gli serve. Questa può essere riutilizzata, o tramite le comunità energetiche, o tramite gli smart grid, da altre utenze». Un progetto che Enel X sta avviando con le amministrazioni pubbliche, collaborando anche nel campo della ricerca di nuove soluzioni con Università Bicocca Milano.

Il progetto GIMMI di Acea prevede invece un monitoraggio continuo della rete elettrica, tramite foto da satelliti e rilievi mirati con droni dotati di telecamera e termocamera, che comunicano direttamente con una piattaforma informatica. Un progetto che consente non solo di incrementare la precisione e la sicurezza degli interventi, ma anche di aumentare la frequenza delle ispezioni e allo stesso tempo di ridurne l’impatto ambientale evitando tonnellate di Co2 emesse durante le ispezioni con elicotteri.

«Per realizzare progetti di questo tipo Acea ha avviato negli anni una strategia di open innovation collaborando con startup, Pmi, università e centri di ricerca» ha spiegato Silvia Celani, head of innovation di Acea. «Un ecosistema che permette di entrare in contatto con le ultime tecnologie e di metterle al servizio del cittadino. Un processo fondamentale nella nostra roadmap di transizione ecologica e di decarbonizzazione».

Monitoraggio dei parcheggi vuoti tramite sensori o cassonetti per rifiuti intelligenti: tra le amministrazioni locali che scommettono su un futuro più smart e più green c’è Mantova, tra le 100 città che la Ue ha scelto per portare avanti un percorso sul tema della smart city. «Le sfide per le pubbliche amministrazioni sono tante» ha spiegato Adriana Nepote, assessora Smart City del Comune di Mantova. «Cerchiamo di portare avanti diversi progetti di smart city, non solo con le tecnologie, che devono essere uno strumento, ma soprattutto nei servizi: come viene fatta la gestione del calore e dei rifiuti, la mobilità, il welfare, le scuole, la cultura. Su tutti questi fronti portiamo avanti progetti, in collaborazione con la società di utility locale, che cercano di avvicinare il cittadino a servizi più efficienti, riducendo l’impatto ambientale e aumentando la sostenibilità sociale ed economica».

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