City Vision Score 2025/2026: ecco i comuni più “intelligenti” d’Italia
Articolo pubblicato martedì 21 Ottobre 2025

Bologna è la città più smart d’Italia 2025, e per il primo anno infrange il primato di Milano, che finisce al 39esimo posto. Questo il risultato chiave del City Vision Score 2025, l’indice, curato da Blum e Prokalos, che misura su una scala da 10 a 100 il grado di “intelligenza” di tutti i 7.896 comuni italiani. I dati dello score sono stati resi noti durante gli Stati generali delle città intelligenti del 20 e 21 ottobre, che per il sesto anno hanno radunato a Padova oltre 1.000 amministratori pubblici e rappresentanti del mondo dell’impresa, dell’innovazione, delle professioni e della ricerca, per scambiare esperienze e pratiche di trasformazione intelligente dei territori.

Il report completo del City Vision Score può essere scaricato gratuitamente nella sezione “Pubblicazioni” di questo sito.

La metodologia del City Vision Score si basa su 30 indicatori distribuiti in 6 dimensioni – smart governance, smart economy, smart environment, smart living, smart mobility e smart people – con dati normalizzati da fonti istituzionali. Il rapporto propone letture per macro aree geografiche (Nord, Centro, Sud e Isole), per classi dimensionali, un focus dedicato ai capoluoghi e un approfondimento sulla dimensione Smart Living, dedicato alla valutazione del grado di benessere dei contesti urbani.

Dalla classifica generale emerge che l’Italia più smart ha il baricentro spostato a Nordest. Nelle prime quindici posizioni dello score compaiono infatti solo comuni di questa zona del Paese. Al primo posto, come detto, c’è Bologna seguita da Villa Lagarina (TN), Imola (BO), Spormaggiore (TN), Carpi (MO), Badia (BZ), Andalo (TN), Bagno di Romagna (FC), Stenico (TN), Castel San Pietro Terme (BO), Castel Guelfo di Bologna (BO), Mordano (BO), Lavis (TN), Tione di Trento (TN), Bressanone (BZ).

Bologna sorpassa Milano

Il sorpasso di Bologna su Milano (che conta comunque sul terzo posto tra i comuni capoluogo), racconta una competizione sempre più orientata agli esiti: la città emiliana primeggia perché tiene insieme smart economy e mobilità sostenibile, con governance della domanda, integrazione modale e servizi affidabili. Lo Score premia la coerenza tra progettazione e risultati percepiti dai cittadini. 

Gap Nord-Sud. Il City Vision score 2025 fotografa anche quest’anno un divario Nord-Sud marcato: non si tratta soltanto di una distanza nei punteggi, ma dell’effetto cumulativo di dotazioni infrastrutturali, continuità degli investimenti e capacità amministrativa. All’interno di questo quadro, però, emergono nicchie di eccellenza in territori periferici e in piccoli comuni, dove reti tra amministrazioni, servizi di prossimità e filiere locali trasformano l’innovazione in risultati misurabili. È il caso della Sardegna, che nella classifica dei migliori borghi del Sud occupa tutte le prime 4 posizioni con Masullas (OR), Siligo (SS), Fordongianus (OR) e Villaurbana (OR). 

La crescita del Centro Italia

La novità dell’anno è la crescita del Centro Italia: i comuni della macroarea presenti nelle prime 200 posizioni raddoppiano da 10 a 23, grazie al primato della Toscana e delle Marche che con Bagno a Ripoli (FI) al 16esimo posto e Visso (MC) al 90esimo si confermano le Regioni più virtuose della macroarea. Si ridisegna anche l’effetto trascinamento dei grandi poli: il raggio medio d’influenza scende da 50 a 40 chilometri e si rafforzano i progetti intercomunali, l’interoperabilità dei dati e i servizi di rete. La maggiore diversificazione della parte alta della classifica – con 9 regioni e 24 province nelle prime 100 posizioni – indica come i modelli di smartness si stiano adattando ai contesti locali; contano l’aderenza alle vocazioni territoriali e l’integrazione tra tecnologie e servizi di prossimità. 

«Il quadro che emerge da questa edizione – afferma Domenico Lanzilotta, direttore di City Vision – racconta una trasformazione che si fa sempre più capillare. Le città non competono solo sulla quantità di tecnologia adottata, ma sulla capacità di tradurre l’innovazione in qualità della vita, inclusione e sostenibilità. È un segnale importante: l’intelligenza urbana non è un traguardo, ma un processo collettivo che richiede metodo, continuità e collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini. In questo scenario, anche i piccoli comuni stanno dimostrando che è possibile attivare percorsi virtuosi, sfruttando reti, alleanze e progettualità condivise».

«La crescita del Centro, il restringimento delle distanze tra territori simili e la maggiore diversificazione nella parte alta della classifica – aggiunge Michele Pianetta, founding partner di Prokalos – ci dicono che la smartness sta evolvendo verso una dimensione più matura e concreta. Non basta più dichiarare strategie: contano la capacità amministrativa, la governance dei dati, la partecipazione delle comunità».

Le città capoluogo

Nei capoluoghi la concentrazione della smartness è ancora più evidente e anche qui il Nord si conferma l’ecosistema più maturo. La top ten è guidata da Bologna, seguita da Trento e Milano; quindi Ferrara e Firenze, poi Treviso, Parma, Pordenone, Padova e Monza a chiudere la decina. In totale sono rappresentate 6 regioni, il doppio rispetto all’anno precedente  (Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Toscana, Veneto e Friuli-Venezia Giulia) a testimonianza di una leadership prevalentemente nordorientale, con contributi significativi lombardi e toscani. Il Sud e le Isole restano indietro, confermando il divario presente nella classifica generale: nessun capoluogo entra tra i primi cinquanta; i migliori, L’Aquila, Teramo e Cagliari, si posizionano tra la 53esima e la 68esima posizione.

La top 3 dei borghi: comuni con meno di 2mila abitanti

Tra i borghi spiccano i territori alpini e appenninici: in cima al Nord svetta la provincia di Trento con Spormaggiore, Andalo e Stenico; al Centro guidano Toscana e Marche, mentre nel Sud e nelle Isole la Sardegna si impone con Masullas davanti a Siligo, Fordongianus e Villaurbana, con l’abruzzese Serramonacesca a chiudere la cinquina. 

La top 3 dei piccoli comuni, tra 2mila e 50mila abitanti

Nei piccoli comuni il Nord esprime una leadership diffusa con Villa Lagarina e Badia a precedere Bagno di Romagna e un manipolo lombardo guidato da Caponago; al Centro la Toscana occupa le prime sei posizioni con Bagno a Ripoli e Chianciano Terme in evidenza; nel Mezzogiorno la Puglia piazza tre comuni nella top five, mentre il primo posto va all’Abruzzo con Montorio al Vomano e la Sardegna entra in top ten con Abbasanta e Oristano.

La top 3 delle città medio-piccole, tra 50mila e 100mila abitanti

Nei comuni medi il Nord vede Rovigo davanti a Rho, Pordenone, Sanremo e Gallarate; al Centro prevalgono Ardea, Civitavecchia, Velletri, Siena e Tivoli; nel Sud e nelle Isole guidano Mazara del Vallo, Cava de’ Tirreni, Acireale, Teramo e Portici

La top 3 delle città medio-grandi, tra 100mila e 500mila abitanti

Tra i grandi oltre 100mila abitanti Bologna è prima e precede Trento, Milano, Ferrara e Parma; nel Centro comandano Firenze e Prato con Roma in risalita e Perugia in top five; nelle Isole e nel Sud la classifica conferma Cagliari al vertice e include Sassari, Pescara, Bari e Salerno.

Smart Living

La dimensione Smart Living – che valuta densità, costo e qualità dell’abitare, salute e accesso ai servizi essenziali – mostra un vantaggio competitivo dei centri piccoli: contesti a misura d’uomo, costo della vita più accessibile, prossimità dei servizi e coesione sociale spingono lo score. In Umbria emergono Scheggino, Valtopina e Cerreto di Spoleto; nel Nordovest brilla Brescia tra le grandi; nel Nordest i capoluoghi pagano il costo della vita pur disponendo di servizi evoluti; nelle Isole la Sardegna presidia la parte alta, con la provincia di Oristano in evidenza, mentre la Sicilia recupera tra i centri maggiori con Ragusa, Caltanissetta e Trapani.

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