A Milano il tavolo di lavoro sulle AI City. Amministratori, aziende e stakeholder ragionano di opportunità e regole
Articolo pubblicato mercoledì 08 Maggio 2024

L’intelligenza artificiale è la tecnologia di cui il mondo sta parlando da oltre un anno. Era il novembre 2022 quando OpenAI ha rilasciato il sito di ChatGPT e da allora tutte le grandi compagnie tecnologiche hanno svelato i propri piani. Nel roadshow 2024 di City Vision l’obiettivo è raccontare questo trend, dando voce anzitutto a chi sul territorio sta portando avanti progetti di digitalizzazione, che consistono anche in soluzioni quali chatbot e raccolta dei dati per prendere decisioni migliori e tempestive. Venerdì 10 maggio, al MIND di Milano durante la Innovation Week, è in programma il tavolo di lavoro dal titolo “AI City: intelligenza artificiale, dati, sicurezza e diritti”. A questo link sono consultabili gli speaker che interverranno, ciascuno portando una best practice che a livello comunale e non solo migliora i servizi per i cittadini.

Da sempre City Vision tiene fissa l’attenzione sul tema dati, l’elemento indispensabile per far funzionare tecnologie e software di intelligenza artificiale. Grazie all’internet of things e ai sensori sparsi nelle città, sono moltissime le amministrazioni che stanno adottando programmi per mappare il territorio, conoscerlo a fondo e risolvere le principali criticità. Il mercato dei Big Data ha sfiorato il valore 3 miliardi di euro in Italia nel 2023 secondo quanto elaborato dall’Osservatorio Big Data & Business Analytics del Politecnico di Milano. La Smart Governance è peraltro uno degli indicatori centrali alla base del City Vision Score, un’analisi quantitativa realizzata da Blum in collaborazione con Prokalos, in cui vengono raggruppati i dati a disposizione da tutta Italia.

Secondo una recente indagine, tre comuni su cinque che utilizzano i dati raccolti lo fanno per finalità interne; nel 27% dei casi i dati vengono condivisi con altre società pubbliche o private; e solo nel 12% dei casi sono utilizzati per offrire servizi ai cittadini. Segno che il margine di miglioramento è ancora ampio, perché con queste risorse, nel pieno rispetto delle regole sulla privacy, le città possono andare incontro alle esigenze di tutti, offrendo maggiori servizi e risparmiando su vari fronti, a cominciare da quello dei consumi energetici. Ragionare di AI comporta anche evidenziare l’aspetto normativo: il 2024 è l’anno in cui è stato approvato l’AI Act in Europa, tema che sarà affrontato nel prossimo evento di City Vision. Il framework stabilito a Bruxelles mira a mettere la persona al centro. 

In giro per il mondo sono diverse le città che si stanno attrezzando con soluzioni di intelligenza artificiale, con un’attenzione ad esempio alle politiche sociali. A Los Angeles, per esempio, è in corso un progetto pilota che sfrutta l’AI per monitorare le condizioni di individui e famiglie che rischiano di perdere la casa (l’emergenza delle persone senza dimora è cronica in molte parti degli Stati Uniti). Il software è in grado di segnalare in maniera preventiva i casi più urgenti e attivare una procedura fatta di sussidi e sostegni concreti per evitare che la situazione precipiti. Storie che arrivano da molto lontano, ma che senz’altro possono ispirare anche le nostre PA a puntare sull’AI e su un utilizzo virtuoso dei dati.

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