Cambiamenti climatici, le città a rischio. In Indonesia la capitale “trasloca”
Articolo pubblicato martedì 01 Marzo 2022

Il provvedimento era atteso dal 2019, ma solo a gennaio è stato ufficializzata dal parlamento indonesiano la legge che prevede lo spostamento della capitale dell’Indonesia da Giacarta a Nusantara, città situata nell’isola del Borneo. Una scelta obbligata quella del presidente Joko Widodo vista la situazione che stanno vivendo i 10 milioni di abitanti della megalopoli: Giacarta è una delle città più trafficate e inquinate al mondo, ma soprattutto sta lentamente sprofondando. Se Venezia, per fare un paragone, scende di circa due millimetri ogni anno, alcune aree urbane della ormai ex capitale indonesiana calano di diversi centimetri ogni anno. Questa situazione, unita alla mancanza quasi totale di sistemi fognari, rende Giacarta una delle città più a rischio al mondo dal punto di vista climatico. Ce ne sono però molte altre, vicine e lontane, e alcune di loro sono protagoniste di situazioni davvero rischiose.

Venezia

Venezia, per molti la città più bella del mondo, è minacciata dall’innalzamento dei mari causato proprio dallo scioglimento dei ghiacci ai due poli. Un fenomeno che colpisce le città costiere e fluviali in tutto il mondo, a cui però – nel caso di Venezia – si somma lo sprofondamento della laguna, sensibilmente accelerato nell’ultimo periodo: i picchi di acqua alta sopra i 110 cm tra il 2010 e il 2019 sono stati 95, mentre tra il 1850 e il 1950 non erano mai stati più di dieci al decennio.

Barcellona

Barcellona è una città all’avanguardia dal punto di vista digitale, ma deve affrontare molteplici situazioni ambientali sempre più serie: siccità, temperature in aumento e spiagge che spariscono a causa delle crescenti inondazioni sono i maggiori problemi a cui l’amministrazione catalana sta cercando di porre rimedio. Ad esempio costruendo enormi vasche interrate di stoccaggio per sopportare la violenza delle acque.

Baltimora

Baltimora, nel Maryland (USA), periodicamente deve fronteggiare inondazioni e siccità, unite a ondate di calore. Sono queste le cause climatiche che hanno spinto l’amministrazione cittadina a citare in giudizio le multinazionali del petrolio e del gas tra cui ExxonMobil, Shell e Bp. Secondo la città questi gruppi dovrebbero pagare i danni del cambiamento climatico che ha colpito la città causando anche il sorgere di voragini sul territorio cittadino.

Kinshasa

Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo, vive una situazione paradossale. La grande nazione centro africana, infatti, è uno dei paesi che emette meno anidride carbonica, ma allo stesso tempo è una di quelle messe più a rischio dai cambiamenti climatici: aumento delle temperature e maggiore frequenza di eventi estremi, in particolare inondazioni, ma soprattutto terribili periodi di secca durante la stagione delle piogge. Questi i principali problemi che dovranno affrontare nei prossimi anni i più di dieci milioni di abitanti di Kinshasa, che già oggi vivono in abitazioni spesso fatiscenti e in condizioni di povertà estrema.

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