Gli Stati generali delle città intelligenti rappresentano il principale momento di incontro della community di City Vision, un’occasione in cui Pubblica Amministrazione, aziende, ricercatori ed esperti di trasformazione urbana condividono esperienze e sviluppano progetti per ripensare spazi e servizi delle città.
L’edizione 2024, la più grande nella storia dell’evento, ha reso gli Stati generali un hub autorevole che facilita l’incontro e lo sviluppo di un dialogo sinergico fra player pubblici e privati che, collaborando, possono concretizzare l’innovazione urbana.
L’evento, oltre che da un parterre di ospiti variegato, è caratterizzato anche da un ampio programma per approfondire il tema della trasformazione intelligente dei territori sotto ogni punto di vista. Tavoli di lavoro, interventi ispirazionali, rappresentazioni teatrali e presentazioni di libri creano un ambiente fertile per il confronto e la nascita di idee mentre l’Innovation District è l’area espositiva, pensata per tutte le aziende che fanno dell’innovazione il loro tratto distintivo, dove far conoscere i progetti più all’avanguardia e creare opportunità di collaborazione.
TAVOLI DI LAVORO
- Strategie per l’innovazione dei territori: città e imprese si confrontano
- Agenda 2030: siamo ancora in tempo? Le best practice dai territori
- L’AI in Comune: opportunità e rischi della digital trasformation urbana
- La città inclusiva: per un territorio capace di integrare
- Talenti e PA: come attirare i migliori? Competenze e tecnologie per innovare
I numeri degli Stati generali delle città intelligenti
1000+
partecipanti in presenza
200+
speaker
25
eventi in 2 giorni
360k+
persone raggiunte in streaming
240+
uscite stampa
Intelligenza Invisibile: come l’AI cambierà le nostre vite senza che ce ne accorgiamo
Quale sarà l’intelligenza delle città intelligenti? Forse diversa da quella che ci aspettiamo. Nel futuro, molte delle decisioni che oggi prendiamo noi saranno delegate a sistemi invisibili: dal controllo del traffico ai servizi pubblici che risponderanno automaticamente alle esigenze dei cittadini. Ma se da un lato tutto sembrerà più semplice e veloce, dall’altro ci troveremo a fare i conti con nuovi rischi: chi controlla davvero questi sistemi? E cosa succede quando un algoritmo decide per noi? Scopriremo come le amministrazioni pubbliche e le città potranno diventare più efficienti e a misura di cittadino, ma anche quali insidie potrebbero nascondersi dietro questa intelligenza invisibile che trasformerà il nostro modo di vivere e interagire con la realtà urbana.
Digital Twin, la città “invisibile” che aiuta la PA
Come possono i gemelli digitali essere utili alla Pubblica Amministrazione? Dalla gestione in ottica preventiva delle infrastrutture fino al potenziamento del welfare, la tecnologia è preziosa per testare gli interventi prima di metterli in pratica. Agli Stati Generali delle città intelligenti, a Padova, il main event ha ospitato il panel in cui sono intervenute Layla Pavone, Responsabile coordinamento Board Innovazione tecnologica e trasformazione digitale del Comune di Milano, e Laura Sparavigna, Assessora alla Smart city e Innovazione del Comune di Firenze.
Urban Revolution: perché l’iPhone, il Covid e il clima hanno cambiato tutto
La professoressa Shaun Brail illustrerà i risultati del suo recente libro Urban Mobility: How the iPhone, COVID and Climate Changed Everything. Il libro analizza i profondi cambiamenti legati all’innovazione tecnologica, agli effetti della pandemia sui comportamenti di viaggio e all’urgenza di riformare la mobilità per rispondere efficacemente alla crisi climatica. Attraverso esempi concreti e casi studio, metterà in luce le connessioni tra le sfide urbane, i cambiamenti tecnologici, i bisogni sociali e la governance.
Ripensare le città: dai teatri in luoghi inaspettati alle sfide dell’overtourism
Le città vivono grazie alle persone che abitano e popolano i quartieri. La PA con tutte loro stringe un patto per il bene delle comunità. Agli Stati Generali delle città intelligenti, a Padova, il main event ha ospitato il panel in cui sono intervenuti Margherita Cera, Assessora alla Smart City del Comune di Padova, Laura Castelletti, Sindaca di Brescia, Fabio Maisto, Head of Regional Affairs di A2A, e Andrea Casadei, Tourism Practice Manager di Almaviva.
La pianificazione urbana e la mobilità, dai trend consolidati alla costruzione di nuovi scenari
La qualità della nostra vita dipende dalla qualità dell’ambiente urbano che abitiamo. Come professionisti siamo chiamati a immaginare gli scenari che potranno configurare gli spazi in cui vivremo, abiteremo e ci muoveremo nei prossimi anni. La mobilità è uno degli aspetti che più delinea le geometrie urbane, ma essa è assai meno rigida di quello che si creda. I flussi sono più malleabili di quello che dicono gli studi di settore, caratterizzati da un approccio “predict and provide”, che sviluppa scenari a partire da trend consolidati senza lasciare spazio per nuove soluzioni. Occorre invece seguire un approccio olistico, che, unendo le diverse anime della progettazione, produca il cambiamento urbano desiderato mettendo al centro del processo decisionale civico e politico l’idea di città che si intende promuovere. Sfruttare gli strumenti esistenti in maniera nuova è possibile, pratico ed immediato, ma serve avere coraggio e una visione che detti la direzione del cambiamento sperato.
Mobilità, la lentezza è la giusta velocità per chi vive in città?
Zone 30, aree pedonali, più spazio a disposizione degli utenti attivi della strada. Che aspetto stanno assumendo le città? Dalla mobilità al nuovo costruire, un’istantanea dalla PA italiana. Agli Stati Generali delle città intelligenti, a Padova, il main event ha ospitato il panel in cui sono intervenuti Marco Panieri, Sindaco del Comune di Imola, Patrizia Manassero, Sindaca del Comune di Cuneo, e Cristian Longhi, Technical Sales Engineer di Rubner.
Una prospettiva di genere sulla città
Cosa significa indossare le lenti del genere per osservare la città? Che tipo di informazioni possiamo raccogliere? E perché oggi è urgente farlo? I dati raccontano in maniera molto evidente che il modo di vivere la città tra donne e uomini è diverso, a causa dei ruoli precostituiti che la società ha imposto agli uni e alle altre. Le donne, infatti, ancora oggi sono le principali responsabili del lavoro domestico e di cura – un lavoro che non solo non è retribuito, ma anche significativamente invisibilizzato -, e allo stesso tempo sono coloro che più temono di subire un’aggressione nello spazio pubblico. Le donne, in altre parole, vivono la città con molti più impedimenti rispetto agli uomini, sia per come essa è fisicamente fatta, sia perché nella pianificazione ci rivolgiamo sempre a uno “standard” che appiattisce le differenze e, in realtà, favorisce per lo più chi rientra in un modello di utente che lavora dalle 9 alle 18, di mezza età, fisicamente abile, privo di responsabilità di cura: gli uomini. Indossare le lenti di genere significa fare luce sulle differenze, e immaginare città capaci di supportare tutte e tutti nella diversità delle loro vite quotidiane.

















































