Fit for 55, il ruolo della mobilità nella transizione energetica in Europa
Articolo pubblicato giovedì 05 Maggio 2022

Fit for 55 è il nome del pacchetto adottato nel 2021 dalla Commissione Europea per rispondere alla crisi climatica e proseguire nella transizione verso le fonti rinnovabili. Entro la fine del decennio l’obiettivo è ridurre del 55% le emissioni rispetto ai livelli del 1990, per poi traguardare la missione più importante a livello continentale: raggiungere la neutralità carbonica entro metà secolo. Il ruolo delle città in questo percorso – fatto di innovazione, tecnologia e nuove abitudini dei singoli – è fondamentale. Ne parleremo venerdì 20 maggio a Venezia, nel prossimo appuntamento City Vision Talk, dedicato proprio all’energia (qui potete iscrivervi per seguire l’evento in digitale). Con noi ci saranno aziende e amministratori in grado di fornirci un quadro sullo stato dell’arte e su cosa occorre fare, anche partendo dal basso, per cambiare le cose. Il dibattito sulla transizione ecologica ed energetica spesso trascura il fatto che con l’esistente bisogna fare i conti. Se parliamo, ad esempio, di mobilità non si può pretendere che l’elettrificazione delle flotte – dalle auto alle navi fino ai mezzi pubblici – avvenga con passaggi facili (e indolori).

Inquadriamo la situazione in Italia, tra i paesi più motorizzati in Europa. I trasporti in generale pesano sulla bilancia delle emissioni complessive di gas serra per il 25,2% e il 30,7% per quanto riguarda le emissioni di CO2. La questione non ha a che fare soltanto con la salute dei cittadini e la sicurezza degli spazi urbani: le città in Italia scontano ancora purtroppo una situazione di emergenza per quanto riguarda i livelli di smog. I trasporti hanno anche un impatto sull’ambiente. «L’obiettivo è accelerare la transizione ecologica, riducendo drasticamente le emissioni inquinanti e climalteranti nei trasporti nei prossimi otto anni – ha dichiarato Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili -. Per il Paese è una grande sfida verso un modello di sviluppo sostenibile e per le imprese una grande opportunità di innovazione e business».

La mobilità elettrica è un passaggio verso cui case automobilistiche e Stati stanno puntando sempre di più. In Italia le ecar sono ancora un ristretta minoranza, anche se il tasso di crescita anno su anno è incoraggiante. Secondo Motus-E nel 2020 – un anno drammatico per l’industria automotive – le vendite nel nostro paese sono salite del 250%. Il ruolo delle città in questa transizione verso nuovi modelli di mobilità è centrale, come insegna il caso di Copenaghen, città che dagli anni ’70 ha investito sulla mobilità ciclistica, divenendo oggi uno dei punti di riferimento quando si deve parlare di mobilità sostenibile (e dunque di risparmi consistenti nel settore trasporto).

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