Dati + digitalizzazione dei processi = e-government utile
Articolo pubblicato mercoledì 26 Maggio 2021

In generale, l’e-government è l’applicazione di tecnologie digitali alla pubblica amministrazione. Nei casi più semplici, possiamo immaginare l’uso di siti web per agevolare pratiche correnti; nei casi più avanzati, parliamo invece di tecniche analitiche avanzate sui big data e automatizzazione. Non c’è una definizione vera e propria di e-government: a volte altri termini sono usati in modo equivalente, come governo digitale o governo informatico, mentre altre volte certi organismi usano questi termini con significati diversi. L’OECD, per esempio, chiama e-government semplicemente un uso di tecnologie ICT, mentre un  “governo digitale” rappresenta un passo ulteriore, basato su procedure user-driven e data-driven. 

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I dati sono il cuore del governo digitale. Un vero governo digitale deve andare oltre la semplice digitalizzazione dei processi e l’offerta di servizi governativi online: questi rappresentano la necessaria infrastruttura per aumentare la produttività e agevolare i cittadini, ma deve essere fatto molto di piu per sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie digitali. 

Le politiche devono essere basate sui dati

Un vero e-government non puo prescindere dall’uso di una prospettiva diversa per la relazione tra cittadini e servizi governativi, che si tratti di politica e pianificazione, operazioni, fornitura di servizi o coinvolgimento dei cittadini. Vuol dire riconoscere che i dati sono una risorsa strategica alla base della trasformazione digitale e organizzare l’interazione calibrandola a secondo dei dati. in modo mirato il modello. Le politiche gestionali devono essere modificate in modo iterativo in base ai dati anziché usando il vecchio metodo “trial and error”. le risposte operative saranno proattive e coordinate anziché reattive e frammentate; i servizi saranno personalizzati invece di generici. 

La digitalizzazione quindi ci fornisce l’infrastruttura per acquisire e gestire strategicamente le risorse di dati, che rappresentano il carburante grezzo che alimenta e sostiene la trasformazione digitale. Data science e AI sono strumenti che possono essere applicati ai nostri asset di dati per arricchirne ulteriormente il valore e per migliorare infrastrutture e servizi digitali, che a loro volta genereranno più dati che possono essere sfruttati per la trasformazione digitale, creando così un circolo virtuoso.

Quindi, facendo leva sull’integrazione dei dati con la digitalizzazione, il futuro e-government sarà più incentrato sull’utente ed fornirà in modo efficace dei risultati chiave. Questo si riallaccia alle tecnologie IoT. Infatti, non solo I metodi con cui questi dati possono essere raccolti sono molteplici, usando ad esempio diversi tipi di sensori che appartengono al mondo dell’IoT, ma il concetto stesso di usare i dati e la digitalizzazione dei processi riporta direttamente alla creazione di un Digital Twin, che è tipico del mondo IoT. 

E-government, gli esempi nel mondo

L’Estonia è probabilmente un ottimo esempio di paese che sta implementando questo tipo di tecnologie. Dopo essere stato il primo paese al mondo nel 2014 a realizzare la “residenza elettronica” (e-residence), è costantemente tra i primi paesi al mondo per servizi pubblici digitali, secondo uno studio dell’Unione Europea. 

Alcuni Use Case molto interessanti di questi paese baltico sono per esempio il progetto di smart waste annunciato qualche giorno fa. L’idea è di avere un controllo in real time della spazzatura: sarà possibile seguire il percorso della spazzatura come Marine Traffic segue le navi o Flight Radar gli aerei. L’analisi di questo percorso e la possibilità di avere reports in tempo reale permetterà di risolvere eventuali problemi al loro sorgere, e di migliorare il processo della raccolta dei rifiuti e il loro riciclo eventuale. 

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Un altro esempio transfrontaliero Europeo è eIDAS. Dal 29 settembre 2018, ogni organizzazione con servizi pubblici online è obbligata a fornire ai cittadini e alle aziende europee l’accesso ai propri servizi.

Per esempio, ogni cittadino Europeo residente nei Paesi Bassi può richiedere un certificato di nascita o un permesso di parcheggio. Quindi, lavoratori stagionali o studenti possono usufruire dei servizi digitali con il proprio eID, senza dover richiedere un DigiD olandese. 

eIDAS non è destinato solo ai cittadini: anche le aziende possono beneficiarne, incrementando la sicurezza e l’uso di servizi quali commercio elettronico, i servizi finanziari (bancari e assicurativi), l’assistenza sanitaria ei servizi offerti dal settore delle telecomunicazioni.

Alessandro Bassi,
Presidente IoTitaly, https://www.linkedin.com/in/alexbassi/

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