Mezzi pubblici (quasi) gratis: a Bari la sfida per seguire un modello europeo
Articolo pubblicato lunedì 09 Gennaio 2023

Il Comune di Bari acquisterà 20mila abbonamenti ai mezzi pubblici a prezzo pieno (250 euro per l’annuale) e poi li rivenderà in un secondo momento ad altrettanti cittadini a 20 euro, rendendo di fatto il servizio quasi gratis. Come si legge sulla stampa locale, la vicenda ha attirato curiosità e critiche, ma resta il fatto che aumentano le città e interi paesi che sondano questa opzione per incentivare, da una parte, la mobilità dolce e per rendere dall’altra meno conveniente il ricorso all’automobile. Ad annunciare questa iniziativa nel capoluogo pugliese è stato il sindaco di Bari, Antonio Decaro, sul proprio profilo Facebook.

«Grazie al programma di sostegno alla mobilità del Pon Metro – ha scritto Decaro – nei prossimi giorni sarà attivata un’agevolazione speciale per tutti i cittadini che sceglieranno di abbonarsi al servizio di trasporto pubblico dell’AMTAB, con il costo dell’abbonamento annuale che passerà da 250 euro a 20 euro. Siamo la prima città italiana ad adottare questa politica in favore della domanda di mobilità sostenibile, garantendo a tutti i cittadini l’accesso al trasporto pubblico locale».

Con City Vision trattiamo da sempre il tema del futuro dei trasporti come decisivo per la transizione intelligente delle città. Alternative alle automobili vanno trovate e incentivate per ridurre non soltanto l’inquinamento, ma anche i rischi dovuti agli incidenti stradali. In attesa di capire non soltanto l’esito di questa proposta, ma se diventerà anche strutturale a Bari, è importante ricordare che esiste un modello europeo a cui diverse città si stanno adattando. I mezzi pubblici gratis (o quasi) non risolvono ovviamente tutto il problema, soprattutto nelle realtà in cui è necessario un investimento sui veicoli e sulla loro capillarità sul territorio. Resta però il fatto che con super saldi di questo tipo, i cittadini vengono invogliati a sperimentare nuove abitudini negli spostamenti.

Una delle misure che ha ottenuto maggiore eco mediatica e successo di pubblico (52 milioni di biglietti venduti) è stata quella applicata per tutta l’estate 2022 in Germania. Il governo tedesco ha investito 2,5 miliardi di euro per garantire abbonamenti ai treni regionali e ai mezzi al costo di appena 9 euro. A spingere l’esecutivo su questa strada hanno senz’altro pesato la crisi energetica e il costo dei carburanti.

Il Lussemburgo – quasi 650mila abitanti – aveva deciso nel 2020 di rendere gratuiti tutti i mezzi pubblici con risultati in chiaro scuro dovuti anche al fatto che il piccolo paese è quello in Europa con il maggior numero di automobili ogni mille abitanti: 696 (segue l’Italia con 666).

Un altro Stato che si sta muovendo sullo stesso fronte è la Spagna, che rimborserà al 100% del costo di abbonamenti e biglietti di treni e mezzi fino alla media distanza acquistati nell’ultimo trimestre del 2022.

Tra le prime città in Europa a introdurre i mezzi pubblici gratis è stata Tallinn, la capitale dell’Estonia, nel 2013 (qui trovate un bilancio fatto dal Guardian); in Francia è stata Dunkirk a seguirne l’esempio, dal 2018.

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