Olimpiadi a Parigi: quale sarà l’eredità dei Giochi per la città intelligente
Articolo pubblicato mercoledì 31 Luglio 2024

Le Olimpiadi e le Paralimpiadi a Parigi rappresentano importanti eventi sportivi destinati a cambiare il volto della capitale francese. Da tempo la città viene presa ad esempio, anche nelle tappe territoriali di City Vision, come modello urbano di transizione verso soluzioni più efficienti, sostenibili e inclusive. La sindaca Anne Hidalgo si è impegnata nel corso dei propri mandati per trasformare vie e piazze in ottica bike friendly, costruendo nuove ciclabili ed estendendo il limite dei 30 km/h su buona parte delle strade urbane.

Ma se parliamo di impatto ambientale delle Olimpiadi, cosa ci dicono i dati? Secondo Statista, i Giochi di Parigi genereranno 1,58 milioni di tonnellate di CO2, rendendole le più green degli ultimi anni (nel 2012 a Londra erano state 3,4 i milioni di tonnellate di CO2 emesse e 3,6 a Rio nel 2016).

Se ci concentriamo invece sull’accessibilità alle Olimpiadi l’intenzione originaria era proprio quella di lasciare infrastrutture permanenti in grado accogliere ogni tipo di utenza, in una logica di open city, così come l’abbiamo intesa anche durante il roadshow 2024 di City Vision con l’appuntamento a Udine. Le città intelligenti non sono tali se alcune categorie vengono lasciate indietro e le persone con ogni forma di disabilità hanno diritto a poter accedere a spazi e attività. A Parigi è intanto in corso una campagna di verifica dell’accessibilità durante i Giochi.

Come è stato per altri importanti eventi internazionali in giro per il mondo, l’eredità per la città ospitante non deve essere sprecata. “Al di là dei benefici sportivi ed economici, – si legge sul sito di Paris 2024 – l’ondata innescata dai Giochi aprirà gli occhi del pubblico sugli incredibili benefici dello sport, migliorare la salute, l’istruzione e l’inclusione e altri problemi critici per la società a cui lo sport può offrire una soluzione efficace”. Parigi post Olimpiadi continuerà a lavorare sugli obiettivi della cosiddetta città a 15 minuti, dove l’auto privata non è più la scelta preferita da parte dei residenti. Occorrono ovviamente investimenti sul trasporto pubblico, sul bike sharing, ma cosa altrettanto importante serve un dialogo costante con la cittadinanza, che va coinvolta.

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