Tecnologie per l’idrogeno, il recupero dell’acqua e la sharing economy. Soluzioni per le città intelligenti al CES di Las Vegas
Articolo pubblicato venerdì 19 Gennaio 2024

Ogni anno il CES di Las Vegas, la più grande fiera al mondo dedicata alla tecnologia, mette in mostra centinaia di idee e soluzioni per rendere più smart ogni aspetto delle nostre vite, ecosistemi urbani compresi. Blum, che insieme a Padova Hall lavora al progetto di City Vision, è da diversi anni una presenza fissa al CES, lavorando per raccontare e promuovere l’innovazione made in Italy. Anche quest’anno tra le novità in primo piano c’erano le tecnologie e i prodotti dedicati alle città intelligenti.

“Embodied AI”

Tra le grandi corporate e non solo la buzzword più forte è quella dell’AI, come era lecito aspettarsi. Intelligenza artificiale che sembra stare accelerando sempre più la sua traiettoria dall’interazione completamente digitale alla sua “incarnazione” (“embodiment”) in device e macchinari automatizzati e al servizio della vita quotidiana dentro e fuori casa. Particolarmente interessanti, sul fronte delle città, le soluzioni AI che promettono di rendere autonomi macchinari per i lavori stradali, anche ingombranti come una ruspa, e mezzi per la logistica porta a porta.

L’idrogeno: Hyundai e Panasonic

Ma è forse il settore energetico quello in cui sono più diffuse le idee allo stesso tempo più futuristiche e tangibili. Hyundai sta lavorando in modo importante sull’idrogeno. Tra le innovazioni portate al CES, ci hanno colpito i due sistemi di produzione che sfruttano i rifiuti: da un lato il sistema P2H (Plastic-to-Hydrogen), sviluppato con Shell, che sfrutta i rifiuti plastici sottoponendoli a liquefazione e gassificazione, e il sistema W2H (Waste-to-Hydrogen), che sfrutta invece i biogas prodotti da rifiuti organici. L’azienda coreana ha presentato anche sistemi innovativi per il trasporto e lo stoccaggio, oltre naturalmente alla combustione: interessanti sia le soluzioni per la logistica, con l’XCIENT Fuel Cell – primo camion a celle a combustibile per il trasporto pesante prodotto in serie – che per il trasporto di persone, dalle infrastrutture che generano elettricità per le auto private, ai tram e treni alimentati direttamente a idrogeno sviluppati da Hyundai Rotem, in grado addirittura di purificare l’aria mentre in funzionamento.

L’idrogeno è centrale anche nella visione di città green di Panasonic. Il padiglione della casa giapponese era in gran parte dedicato alla sostenibilità energetica e alla circular economy. Ci hanno colpito, tra le altre, le novità sui sistemi per l’elettrolisi dell’acqua, che promettono di abbattere i costi di produzione dell’idrogeno, e il sistema DERMS per la distribuzione intelligente dell’energia proveniente da fonti rinnovabili di diverso tipo.

L’acqua: la startup Wota

Eureka Park, l’area espositiva del CES dedicata alle startup, è un luogo sempre ricco di idee e ispirazioni. Tra i padiglioni più interessanti e ricchi di soluzioni di grande impatto abbiamo trovato il Giappone. Abbiamo chiacchierato a lungo con i ragazzi di Wota, realtà che crea soluzioni tecnologiche per il recupero e il riciclo dell’acqua. Due i loro apparecchi più interessanti: Wosh è un cilindro alto circa un metro con un lavandino e un rubinetto per il lavaggio delle mani nei luoghi pubblici (in foto qui sotto). Sviluppato durante la pandemia, la sua particolarità è la totale assenza di allacciamenti idrici, che gli permette di essere installato in qualsiasi luogo. Il suo sistema di riciclo dell’acqua gli permette di essere operativo per migliaia di lavaggi prima di dover sostituire il serbatoio, che è di soli 20 litri. È dotato anche di una porticina in cui infilare lo smartphone: viene disinfettato grazie alla luce UV esattamente nel tempo richiesto per il lavaggio delle mani. Wota Box è invece un serbatoio “da campeggio” che attua lo stesso principio rendendo operativi i servizi igienici di base in luoghi remoti, utilizzando meno acqua possibile. Molto utile anche in caso di disastri ambientali: l’azienda ne ha donati diversi anche in occasione del recente terremoto in Giappone, a supporto delle popolazioni sfollate.

Le soluzioni made in Italy

Tra le startup del padiglione italiano a Eureka Park spiccano due vecchie conoscenze di City Vision: Ganiga, con il suo cestino intelligente (in foto qui sotto) che grazie all’intelligenza artificiale è in grado di differenziare autonomamente qualsiasi tipo di rifiuto, e Sunspeker, che crea rivestimenti estetici per pannelli solari in grado di preservarne l’efficienza tutelando il patrimonio artistico, storico e paesaggistico. Una novità che ci ha colpito è la piattaforma realizzata dalla startup bresciana Powandgo, che connette gli utenti privati e le attività commerciali dotate di colonnine di ricarica con chi ha bisogno di ricaricare auto elettriche o ibride plug-in. La condivisione delle stazioni offre ai proprietari un introito limitando i costi per gli automobilisti.

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