Turismo accessibile: ecco come città e territori investono sull’inclusione
Articolo pubblicato mercoledì 22 Maggio 2024

Si dice che i turisti siano cittadini temporanei. Questa idea/strategia, sviluppatasi soprattutto all’estero, inizia a farsi strada anche in Italia, dove diversi Comuni investono e si attrezzano per far sì che ciascuna persona venga accolta con servizi necessari e utili. City Vision parlerà di questo tema sfidante a Udine, giovedì 30 maggio, con un nuovo appuntamento del tavolo di lavoro. L’evento in programma nel roadshow 2024 – dal titolo “Open city: turismo accessibile per territori senza confine” – è realizzato in collaborazione con Willeasy, realtà che fa peraltro parte della community dell’Innovation District. La tappa si inserisce all’interno della due giorni di Accessibility for Future, in calendario il 30 e il 31 maggio nella città friulana. Nel corso dell’evento di City Vision più di 20 speaker tra rappresentanti della PA, aziende e stakeholder porteranno casi studio da cui prendere spunto.

Una delle tematiche più importanti quando si parla di turismo accessibile riguarda la mappatura delle barriere architettoniche. Infatti tra i limiti principali agli spostamenti per le persone con disabilità c’è spesso l’assenza di informazioni rispetto alla possibilità o meno di visitare una città, un museo o partecipare a un’iniziativa. Grazie ai dati, da mettere a sistema per creare una sorta di digital twin del turismo, chiunque dovrebbe avere la possibilità di verificare l’accessibilità di una meta. Turismo accessibile significa anche esperienze in mobilità. Più di dieci anni fa a Copenaghen è stata lanciata l’iniziativa Cycling without age (in foto d’apertura), un progetto che da allora ha permesso a molte persone anziane o con disabilità di salire a bordo di una cargo bike in sicurezza e farsi accompagnare dai volontari in un giro di poche ore o perfino in una vacanza di più giorni.  Anche a Udine durante Accessibility for Future ci sarà spazio per l’iniziativa “In bici contro la solitudine”, progetto che sfrutta le due ruote per favorire l’inclusione e contrastare l’emarginazione sociale.

Ma il turismo accessibile non riguarda soltanto le persone con disabilità. Come si diceva, ogni turista ha le proprie esigenze, da quelle linguistiche fino a quelle alimentari. Willeasy, ad esempio, ha sviluppato un motore di ricerca per far sì che ognuno possa trovare il luogo più adatto a sè: tutti i punti di interesse caricati sulla piattaforma mostrano una scheda, con dati e informazioni preziose – dalla presenza del menu bimbi al ristorante fino alle dimensioni dell’ascensore. A City Vision non parleremo dunque di turismo accessibile focalizzandoci soltanto su alcune categorie di utenti: come punto di partenza del tavolo di lavoro c’è la convinzione che questo tema sia universale.

La questione ha che fare con mobilità, servizi, infrastrutture. Spesso i grandi eventi rappresentano un volano per il cambiamento. I Giochi Olimpici e Paralimpici di quest’estate a Parigi saranno un banco di prova fondamentale per capire quanto la capitale francese sia realmente pronta ad accogliere milioni di persone, tra cui anche quelle con disabilità motorie. Al netto degli investimenti, resta il fatto che una parte delle stazioni della metropolitana resta per loro inaccessibile. Segno che il lavoro da fare è ancora molto, a partire dalle grandi città (quelle più attrezzate e con maggiori risorse).

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